mercoledì 23 maggio 2012

L’analisi economica del ponte sullo stretto

Riassunto di alcuni tratti fondamentali dell’ “L’analisi economica” del ponte sullo stretto,  di Domenico Marino
Il valore aggiunto e il PIL della Calabria

Il settore legato ai servizi, dice il professore Domenico Marino, ha determinato un maggior tasso di crescita nella Calabria. Il valore aggiunto dell’industria, invece, segue un trend decrescente, che non cresce, o cresce poco, dal 1980. Il tasso di crescita pro capite, se si mette da parte quello registrato nel 1995, inoltre, mostra una crescita contenuta; e ciò, è indicatore di un benessere sociale che non tende a migliorare.

I rapporti con l’estero della Calabria

I dati riferiti alle importazioni e alle esportazioni della regione, mostrano una debolezza nella struttura produttiva della stessa. Lo sviluppo del sistema, infatti, è da attribuirsi al suo grado di apertura rispetto al resto del mondo. Un primo quadro della situazione approssimativo ha messo in evidenza la capacità della regione di soddisfare autonomamente i propri bisogni: il settore agricolo, ad esempio, è incapace di soddisfare la domanda interna; e ciò è ancora più preoccupante, non solo mettendo a confronto il rapporto esportazione/importazione Calabrese (0.27) con quello nazionale (0.37), ma mettendolo a confronto con quello del Mezzogiorno (0.51).

Al contrario, un notevole vantaggio dell’area, rispetto al quadro nazionale, riguarda la produzione dei prodotti chimici, che viene spiegato dalla presenza di un certo numero di imprese che producono olio di agrumi.

“Tutte le infrastrutture che servono, solo quelle che servono”

Il fatto che infrastrutture del genere siano state fatte in altre parti del mondo, non giustifica la loro esportazione in altre zone. Non necessariamente, infatti, l’esportazione di una grande infrastruttura reca vantaggi in diverse zone del globo.

Due considerazioni di fondo, infine, devono avere il diritto di essere espresse:

-Come una Cattedrale nel deserto, una infrastruttura inutilizzata non produce vantaggi in termini di sviluppo.

-Le infrastrutture debbono essere funzionali al territorio nel quale vengono inserite.

Allora il ponte è utile o no?

Un’analisi dell’utilità economica del ponte

Per fare questo tipo di analisi è necessario conoscere la situazione economica dell’area; che, come dimostrato nelle precedenti analisi, nel caso specifico calabrese risulta debole.

L’idea del ponte, quindi, nasce per diminuire i tempi di trasporto sull’area. Questa riduzione, però, sarebbe  maggiore se si facessero interventi meno costosi sui tratti autostradali del Mezzogiorno. L’opera, dunque, non sarà mai in grado di recuperare il capitale investito, a causa delle ridotte dimensioni degli scambi economici attivabili. Questi flussi di merci, inoltre, attualmente possiedono altre vie di trasporto più veloci, economiche ed ecologiche.

Il ponte porterà un beneficio indiretto legato al turismo

Senza dubbio, l’opera, porterà un beneficio turistico legato all’attrazione dell’opera. Anche questa tesi, però, deve, in fondo ai conti, motivare la sua ragion d’essere. Lo stretto di Messina, infatti, è di per se un’attrattiva turistica. Il ponte, inoltre, andrebbe a deturpare lo scenario paesaggistico del luogo e la ricchezza in termini di biodiversità, allontanando, senza dubbio, tutto il turismo ecologico.

Le analisi dei flussi turistici, inoltre, dimostrano che l’esempio della Torre Eiffel paragonata al ponte sullo stretto, non regge. Parigi, infatti, è una città che possiede un’offerta turistica molto diversificata. La Torre Eiffel serve solo a consolidare questa offerta, ma se quest’ultima venisse a mancare, non ci sarebbero ricadute economiche sul settore del turismo.

Considerazioni relative alla economicità della mobilità dell’area

Non esistono, sostiene Marino, evidenze a favore del miglioramento della mobilità dell’area, rispetto alla mobilità interna dello stretto. L’infrastruttura, dunque, causerebbe solo un danno a quest’ultima, in quanto spostarsi da Reggio a Messina, diventerebbe molto costoso in termini di tempo e di costo. Sulla mobilità a lunga distanza, invece, il vantaggio sarebbe di circa dieci minuti; ma ciò, comunque, non sarebbe sufficiente a dimostrare i vantaggi in termini economici dell’opera.

I motivi, inoltre, per cui il risparmio di tempo prodotto dall’infrastruttura non sarebbero sufficienti a dimostrare la sua convenienza economica sono questi:

-Investendo una cifra cento volte inferiore al prezzo del ponte, per rafforzare la rete autostradale siciliana, si produrrebbero vantaggi di percorrenza di 30-60 minuti.

-Il risparmio di 10 minuti è ininfluente per quanto riguarda le lunghe distanze.

-La condizione ottimale del trasporto merci è costituita dalla lunga distanza via mare.

Infine, l’ultimo problema, riguarda il pedaggio che dovrà essere pagato. Tale pedaggio dovrà essere alto, sia per determinare la fattibilità dell’opera in termini economici, sia per limitare la congestione del tratto. Tale condizione potrà solo favorire lo spostamento del sistema di trasporto da quello stradale a quello marittimo.

Conclusioni

Il quadro appena elaborato, secondo Marino, metterebbe in evidenza l’insostenibile leggerezza dell’ipotesi della costruzione del ponte. Il suo giudizio, infatti, ammette la possibilità di sognare un futuro in cui l’opera potrà essere realizzata, favorendo comunque condizioni ottimali; ma, da economista, dice, non è possibile utilizzare la fantascienza per il presente. Cambiamenti economici, tecnologici e sociali, un giorno, magari renderanno necessaria la costruzione del ponte, ma adesso ogni previsione sarebbe solo azzardata.

Al presente, dunque, Marino considera il ponte un’opera insostenibile.

martedì 22 maggio 2012

Enterprise: la navicella di Star Trek pronta entro 20 anni


Quando si parla di costruire una navicella spaziale in grado di ospitare migliaia di persone a bordo, e in grado di raggiungere marte in soli 90 giorni, occorre andarci cauti evitando di farsi prendere troppo dall’eccitazione. Ma la straordinaria cura dei dettagli con cui BTE Dan, il creatore del sito buildtheenterprise.org, ha proposto il suo progetto, non può non suscitare qualche speranza.

La nave in questione dovrebbe essere identica alla Enterprise del famoso telefilm Star Trek, e la sua realizzazione è prevista –sempre secondo l’ideatore del sito- entro venti anni. "Potrebbe raggiungere Marte in 90 giorni, la Luna in appena 3, e lanciare sonde e satelliti di ogni tipo" ha dichiarato BTE Dan, la cui identità appare ancora non verificata; anche se, quest’ultimo, dichiara di essere un ingegnere di sistemi che ha lavorato per trent’anni nella compagnia americana Fortune 500. "Abbiamo la capacità tecnologiche per costruire la prima generazione della navicella spaziale conosciuta come la USS Enterprise, quindi facciamolo" continua BTE Dan.

 Il sito in cui è stato proposto il progetto è completo di disegni concettuali, dettagli di progetto, e addirittura di un calendario di finanziamento. La nave dovrebbe essere spinta da un motore a propulsione ionica alimentato da 1.5GWe di energia elettrica, fornita da un reattore nucleare. L’idea che sta alla base del moto della nave, inoltre, è diversa da quella che sta alla base dei normali razzi chimici, i quali, sono spinti da una forte accelerazione iniziale; l’ Enterprise Gen1, infatti, dovrebbe muoversi con una accelerazione costante, di 0,002 g (una volta uscita dall’orbita terrestre), riuscendo quindi a percorrere grandi distanze, in un lasso di tempo relativamente breve. Per la simulazione della gravità, invece, il progetto propone di costruire un enorme disco rotante di un diametro di 536 metri, in grado di  creare 1 g di forza, pari, quindi, a quella terrestre.

Sempre secondo BTE Dan, questa dovrebbe essere solo la prima di una grande flotta di navi spaziali. Secondo le sue aspettative, infatti, una nave potrebbe essere costruita ogni 33 anni, cosicché ogni nuova nave potrebbe essere aggiornata con i progressi tecnologici dell’epoca.

L’idea appare ancora decisamente fantascientifica, e i dubbi maggiori rimangono sull’identità dell’ideatore del sito. In tutta questa storia, comunque, coloro che guadagneranno di più saranno i fan di Star Trek, i quali, senza dubbio, avranno un nuovo argomento di cui parlare per diverso tempo.