martedì 13 settembre 2011

11 settembre 2001: la follia degli attentatori

Molto spesso accade che l'uomo cerchi di improvvisarsi Dio. Può sembrare banale dirlo, ma credo che tutto ciò siamo, perde improvvisamente di valore nel momento in cui le nostre azioni diventano spregevoli. Non credo sia quantificabile l'odio che può essere provato da quegli uomini che l'11 settembre 2001 hanno dirottato i quattro aerei per attaccare l'America. In nome di Dio si sono suicidati portandosi con loro migliaia di persone. Ma la cosa che fa ancora più rabbia è il fatto che nelle loro menti siano davvero stati sicuri di compiere un gesto che Dio avrebbe apprezzato. Ora io mi chiedo, con quale mentalità contorta si può arrivare a pensare che Dio, se esiste, vorrebbe che noi, suoi figli, ci uccidessimo a vicenda? Non credo che questa idea possa essere anche vagamente pensata da una persona sana. L'odio fondamentalista porta sempre a dirigere le menti verso la follia. La rabbia e il dispiacere, marciscono e diventano violenza gratuita; il cervello a quel punto, non merita più di avere l'appellativo di senziente. Credo inoltre che quegli uomini che hanno studiato, organizzato ed effettuato l'attentato alle Torri Gemelle, siano persone gravemente disturbate, ma non come può essere uno psicopatico, no, la loro rabbia nasce da un sentimento molto profondo: per anni devono essersi indottrinati a vicenda, fomentando un odio irrisarcibile e rendendo le loro menti schiave di un fondamentalismo, che la nostra libertà non può nemmeno concepire. Per fortuna esiste una parte di umanità il cui più grande valore rimane il diritto ad essere liberi ed ogni uomo che si rivede in questo valore dovrà lottare affinché la libertà regni per sempre sovrana.
In memoria delle vittime dell'11 settembre.

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