lunedì 11 aprile 2011

Libero arbitrio o destino?

Per secoli il dibattito tra deterministi e indeterministi è stato aperto. I primi sono convinti che nulla avviene a caso, ma tutto accade perché è necessario. In pratica il determinismo crede che vi sia una catena causa-effetto che si ripete dall'inizio dei tempi e si ripeterà fino alla fine. Quindi secondo la visione deterministica se esistesse un computer in grado di calcolare un insieme di dati paragonabile a al numero totale di particelle che esistono nell'intero universo e delle loro interazioni, si potrebbe conoscere tutto il futuro dell'umanità e dell'universo stesso.  In questo caso il comportamento delle persone sarebbe predeterminato dalla nascita. Ad esempio, un omicida da quando nasce non avrebbe possibilità di comportarsi altrimenti e la vittima sarebbe destinata a morire in quel determinato posto nel preciso momento. Quindi quando diciamo la classica frase "era destino" dobbiamo essere consapevoli di accettare la visione deterministica delle cose. La seconda corrente di pensiero è quella indeterministica, la quale crede che gli eventi non avvengono per necessità, ma sono frutto del caso. Ovvero un evento precedente non determina necessariamente un evento futuro. Nel mondo subatomico il determinismo è ormai completamente contraddetto dal principio di indeterminazione di Heisenberg, il quale dice che non si possono conoscere contemporaneamente velocità e posizione di una particella. Quindi se non è possibile determinare lo stato di un così piccolo contesto, quando si parla di universo la questione diventa ancora più indeterminata. Il problema a questo punto sembra essersi risolto, ma qui entra in gioco un altro fattore: quello psicologico. Benjamin Libet, negli anni sessanta, fece un esperimento monitorando diverse aree del cervello. Lo scopo era quello di verificare il tempo in cui si attivavano queste aree, in seguito a semplici richieste come quella di muovere un dito. La scoperta sconvolgente fu che le aree predisposte al movimento del dito si attivavano circa mezzo secondo prima che l'ordine cosciente venisse dato. Il mio parere a riguardo è semplice: probabilmente quello che avviene a livello gestuale è puramente istintivo, ma il fatto che subito dopo vi sia un impulso conscio conferma il fatto che l'ordine sia stato elaborato e che possa essere in seguito contrastato. Per esempio se ci arriva un pallone in faccia noi alziamo le mani, ma se dobbiamo scegliere tra pasta o pizza, prima che le nostre mani si gettino furiose su una delle due, la nostra coscienza prende la decisione.
Grazie e alla prossima.
Andrea

4 commenti:

  1. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

    RispondiElimina
  2. Come si può non pensare quindi al problema della libertà individuale? http://mariagrazia-mgv.blogspot.com/2011/05/la-liberta.html Più ci si chiarisce le idee a riguardo meno si è certi di essere nel giusto... O la soluzione è nel mezzo (cosa che i latini avevano capito da tempo, in medio stat virtus)e dunque siamo fortemente condizionati dall'ambiente ma in fondo alla fine siamo capaci di decidere? Al momento è ciò che sono più propensa a credere.
    Perplessa.

    RispondiElimina
  3. libero arbitrio e destino coesistono... e non lo dicevano solo i romani... ma anche daniel dennett , hume e tutti i compatibilisti che esistono sulla faccia della terra, antigone.... spero di esserti stato d'aiuto ... aggiungo anche una piccola postilla che esplica...
    Siamo composti di elettroni che si muovono secondo grazie ad una spinta che dal bigbang li porta in infinite direzioni... i tempi, gli spazi, le esistenze, da quel momento si sovrappongono in continuazione e si confondono, (la nostra coscienza dura una vita intera, un pensiero pochi secondi.. come vedi tempi e cause diverse..)...impossibile determinare con certezza cosa accadra'...e per di piu', noi non ragioniamo in termini di elettrone che incontra un altro elettrone... quello che ci fa vivere sono le emozioni e le facolta' che abbiamo acquisito nel tempo.
    Abbiamo quindi 2 realta' coesistenti : 1 atomica (elettronica o come vuoi tu) 2 vita (non possiamo negare che ad ogni causa corrisponda un effetto nè che la gioia ci faccia stare bene)


    In conclusione: se da un lato è tutto scritto... dall'altro esistiamo e le nostre scelte per noi contano.
    Non credo in Dio ma ho la certezza che non possiamo sapere tutto, e quindi l'ordine che soggiace al tutto è inesplicabile, soprattutto con la mente.
    Atal proposito suggerirei gli articoli di daniel dennett su come il determinismo non esluda il libero arbitrio.. e di stephen hawking "does god play dice?"...
    Te la faccio ancora piu' semplice...
    non puoi negare che uno piu' uno faccia due, ma non puoi nemmeno negare che se ti concentri puoi programmare ora quello che farai domani...
    L'errore sta nel credere di poter ragionare in termini di elettroni quando il nostro ambito è quello relativo delle emozioni, della vita e dei pensieri.. L'uno e il molteplice coesistono. L'uno non nega l'altro... altrimenti avremmo solo l'uno o l'altro.. ma come puoi ben vedere esistono entrambi...
    Vivi come se fossi libera, tu lo sei... sono le particelle che ti compongono che non lo sono :D

    RispondiElimina
  4. puntualizzazione del post precedente..."Non credo in Dio ma ho la certezza che non possiamo sapere tutto, e quindi l'ordine che soggiace al tutto è inesplicabile, soprattutto con la mente. "... non è una forma di misticismo strampalato ma voglio intendere questo : i pensieri, composti da elettroni o particelle di qualsivoglia specie sono per loro stessa natura gia' frutto di quelle interazioni, quindi non possono descriverle... ecco.. :)
    Non c'è un santo o un dio che non soggiaccia a queste regole.. non c'è un buddha o un sai baba che tenga.. al destino non si sfugge.. ma siamo tutti liberi.. e bada bene cara antigone, che non ho detto "abbiamo l'impressione o l'illusione di essere liberi" , odio il termine illusione... ma bensi' "siamo"... perkè noi in effetti lo siamo (basta che ti paragoni ad un cane o un gatto, le facolta' che possediamo ci rendono molto piu' "liberi" rispetto ai nostri istinti...).
    é un paradosso... ma è esattamente cosi'... liberta' e destino coesistono...

    RispondiElimina